Durante il Neolitico Recente, si hanno le prime costruzioni megalitiche,
l'esempio pi� eclatante ci sembra essere la Ziqqurath o Altare preistorico di
Monte d' Accoddi a circa undici km da Sassari (ci si arriva facilmente, per chi
proviene da Sassari, svoltando a sinistra in prossimit� dell'apposito cartello
indicatore).
In questo periodo si costruiscono i primi dolmen, che sono costituiti da quattro lastroni verticali, pi� un quinto lastrone come copertura. Ma, ritorniamo all'Altare Preistorico o Ziqqurath di Monte d'Accoddi. E' lungo ben 75 metri, compresa la rampa di accesso, ed era alto 37; attualmente � alto 8 metri. Il sito ricadeva nell'Azienda Agraria E.T.F.A.S. (Ente Trasformazione Fondiaria e Agraria della Sardegna), di Monte d'Accoddi, in regione Ponte Secco, i cui terreni erano stati da poco espropriati all'On. A. Segni, che, allora Ministro dell'Agricoltura, della Riforma Agraria era stato primo propugnatore. Gli scavi in loco ebbero inizio nel 1952. A quei tempi quella che oggi � la Ziqqurath, era una modesta collinetta; alla luce del sole esisteva solo un lastrone con uno scolatoio e cinque passatoi, si poteva vedere chiaramente che sotto detto lastrone veniva acceso del fuoco. Sotto, e di fianco ad esso, bucce di lumache e conchiglie. Il lastrone serviva per cuocervi carni di prede catturate, o era un'ara sacrificale o, ancora, vi si cuoceva il cibo per coloro che assistevano ai riti religiosi? Si notavano nel podere in cui sorge l'altare preistorico, ma da questo alquanto distanti due pietre di forma allungata e conficcati nel terreno "betili", appunto che rappresentavano simboli fallici, ed un'altra pietra tondeggiante, rozzamente lavorata, con incise delle coppelle, che rappresentava la fertilit�. A causa del gran numero di frecce, coltelli, raschiatoi ed altri utensili, forse legati alla filatura della lana, affioranti sul terreno da poco dissodato dai lavori di scasso e aratura profonda della predetta Riforma Agraria, non sembra sbagliato ipotizzare che sul posto esistesse una fabbrica di utensili per il fabbisogno della gente del posto o, per gli scambi commerciali con altri popoli o trib�. Potr� sembrare un'esagerazione, mentre � realt�, in superficie, si trovavano, come gi� detto, punte di frecce, coltelli e raschiatoi di selce, in notevole quantit�. Dall'altro lato della strada per P.Torres (Ponte Secco � divisa in due, dalla superstrada), dai Caterpillar che procedevano ai lavori di scasso dei terreni, per l'impianto dei vigneti-oliveti, fu per caso scoperchiata una tomba di forma circolare con cellette attorno ad una centrale; naturalmente i lavori furono immediatamente sospesi e ne fu tempestivamente informata la Soprintendenza ai Monumenti e Antichit� di Sassari-Nuoro che provvide ad inventariare il sito. Ma ritorniamo al punto pi� importante, all'Altare preistorico. I lavori gi� iniziati, come abbiamo detto nel 1952 procedettero a rilento, come sempre accade da noi fino al 1958; servirono a fugare ogni dubbio, non si trattava di una costruzione nuragica. Per anni quel cumulo di terra, fu ignorato. I lavori furono ripresi nel 1979, credo per la tenacia del Prof. E. Contu, insospettito da quella collinetta che contraddiceva al resto del podere pianeggiante, volle vederci chiaro e decise di scavare per portare, alla luce quello che � l'Altare Preistorico: la Ziqqurath di Monte d'Accoddi. Tuttavia, ancora oggi resta il mistero di questo monumento che ricorda le Ziqqurath del Medio Oriente.
Chi costru� quell'altare, che scopo aveva quella costruzione? Religioso, certamente, le capanne che circondano l'altare starebbero a dimostrare che di un luogo di culto, si trattava; ma chi edifico una costruzione che, inequivocabilmente, ricorda le Ziqqurath del Medio Oriente, ma che non trova altri riscontri sia in Sardegna che in tutta il bacino del mediterraneo? Credo che a meno di studi successivi o di altri ritrovamenti, il mistero rester�: quello che non � un mistero � che la Ziqqurath di Monte d'Accoddi, � l'unico esempio in Europa, di questo tipo di costruzioni. Per quanto a conoscenza del sottoscritto, lavori di ricerca vengono tuttora svolti sotto la responsabilit� del Prof. Santo Tin�, del Dipartimento di Archeologia dell'Universit� di Genova. In occasione della recente visita all'Altare di Monte d'Accoddi ci � stato consegnato un opuscolo di Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente Archeologico per le Province di Sassari e Nuoro che ci ricorda che durante l'ultima guerra la posizione dominante di quella che io continuo a chiamare collinetta, data la sua posizione dominante, sul restante territorio circostante, venne scelta per sistemare ai suoi quattro angoli delle batterie contraeree; la sistemazione di tali batterie costrinse a scavare una trincea di collegamento, che provoc� guasti irreparabili agli strati superiori della seconda piramide. Dai dati degli scavi risulta che la prima piramide venne distrutta da un incendio; la piramide venne ricostruita e un nuovo luogo di culto venne costruito, sopraelevato di diversi metri e cosi anche la rampa e la piramide vennero ricostruite ed ampliate. La seconda piramide rest� in uso fino al Calcolitico (Eneolitico,periodo preistorico in cui assieme alle pietre, si cominci� ad utilizzare i metalli), come confermano i reperti delle Culture di Filigosa-Abealzu, di Monte Claro e del vaso Campaniforme ritrovati nelle capanne che sorgono alla base della Ziqqurath. Mentre � quasi certo che all'epoca della Cultura di Bonnanaro, della prima et� del Bronzo, (verso la fine del III, inizio del II millennio), la piramide come luogo di culto, non doveva essere pi� in uso. Io spero che un giorno luce completa venga fatta su questa singolare costruzione che, come abbiamo gi� detto, trova riscontro solo nelle simili costruzioni mesopotamiche.
Tutti gli scavi fin qui condotti hanno fatto luce sulla sacralit� del sito, ma ci lasciano completamente all'oscuro di quale popolo abbia eretto un cosi singolare monumento: un popolo venuto dal Medio Oriente e poi integratosi con le popolazioni del luogo? E perch� solo un Altare per quanto singolare? Non dimentichiamo che i nuraghi, che vengono qualche migliaio di anni dopo, si contano in oltre settemila; ancora, perch� solo a Monte d'Accoddi e non in altra localit� della Sardegna; d'accordo la funzione dei nuraghi � di natura completamente diversa: di carattere religioso l'una, difensiva-abitativa l'altra. Ma il mistero � tuttora da risolvere e chiss� quando e se mai verr� risolto. Abbiamo gi� indicato come vi si giunge provenendo da Sassari, per chi viene da Porto Torres, subito dopo il bivio per Bancali, si trova l'accesso al Sito di Monte d'Accoddi; dopo un centinaio di metri sulla destra un ampio parcheggio, pochi passi ancora e troverete l'Antiquarium con pannelli didattici che spiegano la cronologia degli scavi e il succedersi delle varie fasi del monumento. Sul posto un gruppo di ragazze sono pronte ad accompagnarvi per una visita guidata. Il Sito � visitabile tutti i giorni feriali e festivi (eccetto Natale e il primo dell'anno) dalle ore 8:00 alle ore 17:00 (ottobre-marzo) oppure dalle 9:00 alle 18:00 (aprile-settembre). I servizi in loco, visite guidate comprese sono gestiti dalla coop. Thellus. Una notevole quantit� di reperti ritrovati in loco � esposta nella Sala di Monte d'Accoddi del Museo G.A. Sanna di Sassari. |
Isola
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