"Barones" in anteprima
Siamo lieti di comunicarvi in anteprima l'uscita di
un'iniziativa del Coro a tenores di Neoneli intitolata BARONES.
In poche parole BARONES � un CD come tutti gli altri, con una sola particolarit�,
anzi due. La prima � che contiene una "sola canzone", cio� � basato
su un solo testo, che poi � il testo forse pi� amato dai sardi. si tratta de
"S'Innu de su patriotu sardu a sos feudatarios", meglio
conosciuto come BARONES SA TIRANNIA. Siccome il testo � composto da 47 strofe
di otto versi l'una, gli amici di Neoneli hanno realizzato ben sette brani
musicali, l'uno diverso dall'altro, che
in modo sequenziale comprendono tutte le strofe. Non lo aveva mai fatto
nessuno.
La seconda peculiarit� � che partecipa all'avventura una serie di artisti
eccezionali:
intanto i sardi Orlando Mascia, Roberto Fadda, Giannetto Cocco e Antonio Cocco,
poi alcuni mostri sacri della musica leggera italiana, e cio� Francesco Guccini,
Elio delle Storie Tese (che collabora con i "tenores" da sei anni),
Luciano Ligabue, Angelo Branduardi e Francesco Baccini.
Il bello � che cantano (complessivamente 17 delle 47 strofe) in un pregevole
sardo e con grande passione.
Storia del gruppo
Il gruppo "coro a tenores CULTURA POPOLARE di Neoneli"
nasce nel mese di settembre 1976, per iniziativa di Tonino Cau, unico dei
fondatori rimasti, che guida ancora oggi il quartetto.
Il gruppo � nato per recuperare l'atavico e unico modulo canoro del canto a
tenore, o a cuncordu, a "sa neunelesa", che rischiava di scomparire
dalla memoria collettiva, dato che ormai non cantavano quasi pi� neanche gli
anziani cantadores di una volta.
Grazie all'imprescindibile guida dei vecchi cantadores � stato possibile
ricostruire fedelmente i pi� tradizionali moduli, le originali tecniche de
"su cuncordu neunelesu". Culturalmente parlando il gruppo �
incanalato in un filone che negli anni Sessanta hanno inaugurato i vari cori di
Orgosolo che diedero enorme contributo (pensiamo a gente come Peppino Marotto,
Pasquale Marotto, Giuseppe Rubanu ecc.) al risveglio della tradizione del canto
a tenore, riconsegnandogli la dignit� perduta e facendolo assurgere a elemento
culturale e spettacolare capace di attirare l'attenzione di un pubblico vasto ed
eterogeneo.
Sull'impostazione da dare al gruppo noi dicevamo e diciamo che la tradizione
orale si nutre, � sempre stato cos�, di elementi che trovano spunto nella
quotidianit�, nella realt� sociale, per cui i brani tradizionali ereditati va
bene tutelarli e cantarli, in specie se di un certo pregio poetico, stilistico.
Ma non di meno ci pareva, e ci pare oggi a maggior ragione, che il modo migliore
per conservare e rendere viva la tradizione millenaria del canto a tenore fosse
quello di dare ai testi cantati, utilizzando moduli musicali codificati
dall'uso, contenuti nuovi e attuali. Ecco perch� facevo riferimento ai Cori di
Orgosolo: su quella scia, ma in perfetta autonomia, noi abbiamo continuato e
sviluppato questo discorso. Inizialmente accanto a qualche testo tradizionale,
che continua invariabilmente a cantare, il coro di Neoneli disponeva dei brani
che scriveva il solo Tonino Cau. Gi� questo era un elemento innovativo di per
s�, ma in seguito tutti i componenti del coro, attratti dalla voglia di
scrivere, composero alcuni testi: per questa ragione il quartetto oggi �
chiamato il coro dei poeti.
I nostri brani parlano d'ambiente ed emigrazione, di droga ed emarginazione, di
piromani e falsi balentes, di scempio dei litorali e denuncia degli abusi, di
pace, di violenza e terza et�, d'amore e bellezze naturali, e cos� via.
Per sintetizzare, quindi: moduli canori tradizionali e immutati, qualche testo
pervenutoci dalla tradizione orale di non valorizzata bellezza e soprattutto
testi attuali scritti da noi sui temi citati.
Il gruppo non si limita a riproporre temi musicali della memoria storica: esso
ha coniato, anche, fortunate melodie, sempre legate al nostro labirinto
etnofonico, talvolta arricchentisi di sonorit� provenienti da strumenti
tradizionali (launeddas, trunfa, solitu) ma anche da strumenti pi� moderni
(chitarra, mandolino, banjo, percussioni), suonati da artisti che di volta in
volta vengono coinvolti nei concerti. Ci� ha consentito e consente al gruppo di
darsi una connotazione precisa tra i tenores, di tenere concerti di due ore e
pi�, vari e articolati, senza che la tensione cali un solo istante in virt�
della molteplicit� di temi musicali e di melodie disponibili.
Il coro dei tenores di Neoneli � stato il primo, nel lontanissimo 1979, ad
incidere un disco che ha girato il mondo intero per una multinazionale come la
ARION di Parigi. Grazie a quel disco, oggi CD, ci hanno conosciuto in decine di
nazioni, com'� facilmente dimostrabile. Gi� in quel disco i nostri brani
parlavano di cose attuali anche se cantati con antiche nenie. Ma siamo andati
avanti ulteriormente, spinti dalla convinzione che il canto a tenore potesse
essere fruito non solo da pochi appassionati, ma da un ben pi� vasto pubblico,
di giovani e meno giovani. Cos� pian piano abbiamo affiancato ai nostri moduli
ancestrali: su ballu tundu, su ballu torrau, su passu'e trese, su ballu tzopu,
sos mutos, sa seria, sos gocios e cos� via, altri moduli musicali da noi
reinterpretati, sia con le voci gutturali sia con il canto monodico accompagnato
da strumenti della tradizione e non, ovviamente sempre all'interno del nostro
caleidoscopio musicale. Mi vengono in mente i ritmi dai quali abbiamo attinto
diverse nuove canzoni del coro. Essi ricordano le nostre processioni e le
preghiere che vi si recitavano e vi si cantavano, accompagnamenti nuziali,
pastorali, ritmi tipici delle launeddas, ecc. In questo modo anche i brani
tradizionali, complementari ad altri dal gusto pi� attuale, hanno la
possibilit� di essere accettati e apprezzati da qualunque pubblico.
Con queste credenziali abbiamo avuto modo di girare per il mondo, presentando in
modo estremamente corretto e apprezzato le nostre tradizioni, conoscendo artisti
di ogni sorta che ci hanno consentito eccezionali (anche se talvolta
apparentemente "ardite") contaminazioni. Le quali, sia detto a chiare
lettere e con un poco di giusto orgoglio, non abbiamo mai sub�to passivamente,
accettato senza dare il nostro contributo di idee e creativit�.
Chi ci conosce sa bene che i nostri concerti, i nostri progetti, le nostre
"contaminazioni" non nascono casualmente. Nelle nostre scelte c'� la
gradualit� che persone prudenti e assennate coltivano verso le novit�. Oggi
chi ci ascolta intuisce che il nostro retroterra � di quelli molto ricchi e
vari, con basamento e spessore ben solidi. Infatti, i pi� attenti sostenitori
del Coro di Neoneli non faranno fatica a ricordare le nostre datate
collaborazioni artistiche con altri colleghi sardi, primi fra tutti il gi�
citato Peppino Marotto, con il quale abbiamo collaborato una decina d'anni
portando in giro per il mondo i nostri brani.
Poi � stata la volta del Duo Puggioni, che tra l'altro cantava molte canzoni
scritte da noi, e poi ancora di Luigi Lai, del Trio Cocco e Orlando Mascia. Si
� trattato (e si tratta, in qualche caso) di collaborazioni messe su con
entusiasmo e consapevolezza, che a parer nostro ci hanno mostrato agli occhi dei
Sardi come un gruppo estremamente versatile ma allo stesso tempo rigoroso
custode delle tradizioni pi� autentiche. In questa direzione siamo andati
avanti, fino a spingerci verso contaminazioni ancora pi� insospettabili che a
qualche osservatore distratto o a qualche presunto intenditore hanno fatto
storcere il naso.
� il caso, per esempio, dell'incontro con Elio delle "Storie Tese",
risalente all'estate 1992.
Noi progettammo una prima canzone da cantare, Amazzonia, assieme ad Elio, primo
cantante non isolano nella storia che canta assai dignitosamente in sardo, e poi
abbiamo finanche riscritto la sua geniale Terra dei cachi diventata la sarda Sa
terra 'e su entu (la terra del vento). In entrambe le canzoni il coro,
naturalmente, non esce dai suoi canoni tradizionali: canta a ballu torrau,
gocios e ballu tundu. Il risultato � che il coro, leggibilmente, � inserito in
un canovaccio che gli restituisce dignit� artistica e lo rende apprezzabile da
Caltanissetta a Bolzano, com'� avvenuto durante le decine di concerti gi�
fatti assieme ad Elio.
Un altro caso di contaminazione riguarda un progetto che ha gi� visto la luce
ad Oslo nel 1996. Si tratta di una idea musicale in cui tre musicisti jazz (T�re
Brunborg, Arild Andersen, Paolo Vinaccia -un percussionista italiano che da
oltre 20 anni vive ad Oslo, dove � un popolare beniamino del pubblico degli
appassionati) per altro molto famosi nel loro giro (hanno suonato e collaborano
col meglio della musica jazz mondiale), dopo aver studiato per qualche mese,
hanno interiorizzato il testo e il modulo di una decina di canzoni del coro di
Neoneli inventandone la "vestizione" musicale in chiave jazz. Il
risultato � stato un concerto in cui il canto a tenore viene fuori incorniciato
da un rivestimento musicale di sicuro effetto. La cosa � piaciuta anzitutto ai
norvegesi, durante i nostri concerti live, poi � piaciuta alla Polygram, la
maggior casa discografica mondiale, che ha prodotto il CD a livello
internazionale. Cos� il CD 'MBARA BOOM (questo il titolo) � il secondo del
gruppo ad essere diffuso in tutto il mondo. Il progetto 'MBARA BOOM non sarebbe
mai esistito se Paolo Vinaccia, durante uno dei suoi tours negli Stati Uniti,
non si fosse imbattuto nel nostro secondo CD inciso a Parigi nel 1979. A San
Francisco, in un negozio di dischi, Vinaccia trov� e acquist� il nostro "Choeur
de Neoneli: Chants et musiques des bergers de Sardaigne". Da l� scatt� la
molla, la voglia di costruire un progetto, un concerto. Ecco 'MBARA BOOM, CD del
quale hanno tessuto elogi in numerose nazioni.
Mica male per quattro cantori che nel lontano 1976 iniziavano a farsi largo
timidamente nel mondo del cosiddetto "folk-riproposta", per usare una
definizione cara al povero Franco Coggiola recentemente scomparso, colui che per
primo preconizz� un futuro artistico ricco di soddisfazioni per il coro di
Neoneli, e che per primo contribu� alla nostra affermazione in campo
internazionale.
Mica male davvero se si pensa alle ribalte percorse, alla gente incontrata, agli
applausi ricevuti in mezzo mondo da noi, partiti dalla cucina di una vecchia
casa di Carragu, un vecchio rione di Neoneli, dove passammo l'estate del 1976 a
provare tutti i giorni prima dell'esordio, del battesimo del fuoco che avvenne
il giorno 25 settembre, a Samugheo.
Lo spettacolo
Parlare di "spettacolo", nel senso singolare del
termine, � abbastanza riduttivo quando si vuol fare riferimento ai concerti del
coro di Neoneli. Infatti, ogni anno il quartetto propone differenti soluzioni,
altrettanti differenti spettacoli, a seconda dell'occasione e delle esigenze
degli organizzatori. Per gli appassionati delle tradizioni pi� antiche e
inalterate si potr� ascoltare il coro di Neoneli nella sua formazione pi�
ridotta, ossia il solo quartetto di canto a tenore.
In questo caso oltre al canto a tenore viene proposto su ballu cantau eseguito
con l'accompagnamento ritmico dello scacciapensieri (sa Trunfa). Detto che il
gruppo si esibisce anche da solo, va tuttavia ribadito che d� il meglio di s�
quando pu� avvalersi della collaborazione di altri artisti che sul palco
contribuiscono a rendere, se ce ne fosse bisogno, i concerti, ancora pi�
interessanti. Si tratta di strumentisti che suonano launeddas, chitarre, mandole
e mandolini, percussioni, armonica a bocca, benas, con tecniche sopraffine. Tali
artisti accompagnano anche alcuni canti polivocali del gruppo, rendendo i
medesimi armonicamente accattivanti e nuovi, e per ci� apprezzati sia dai
giovani che dagli anziani. Si tratta di brani in cui la timbrica peculiare del
canto a tenore � rigorosamente inalterata, ma gode della presenza di armonie
diverse che li rendono senza dubbio pi� ricchi.
Questi tentativi di "contaminazione" interna nascono dalla
consapevolezza che oggi anche la tradizione pu� e deve essere influenzata da
ci� che la tecnica e le possibilit� di confronto con altre espressioni
artistiche ci mettono a disposizione. Inoltre la presenza di brani coniati
all'insegna della novit� rendono pi� fruibili i pezzi puramente tradizionali
che nei nostri concerti, naturalmente, non mancano mai.
Il concerto del coro di Neoneli prevede testi tradizionali ma soprattutto testi
composti da noi e che parlano di argomenti disparati e assai apprezzati dalla
gente: piromania e ambiente, droga, terza et� e infanzia, banditismo, amore,
esaltazione delle nostre perle naturalistiche e turistiche, ....
Naturalmente anche all'interno dei nostri spettacoli ci sono pezzi famosi e
pezzi meno conosciuti. La loro scelta e il loro posizionamento durante i
concerti fa s� che il pubblico resti attento durante tutto lo svolgersi dello
spettacolo. Si tratta, per esempio, de "Su ballu 'e su fogu", "Barones
sa tirannia", "Unu sonnu", "Anninnia", "Amore
lontanu", "Finas a cando", "Nanneddu meu", "Su inu",
"Epuru andat", "Amistade", "Fulanu", "Maumone",
"Ite cheres chi ti cante", "Deus ti salvet Maria", "A
ballu a ballu", "Ma comente", "Bella mia non bandes...",
"Mutos", "Gocios a sa natura", "Tziu meu",
"Mamma non cheret...", ecc..
Durante i concerti, quando � possibile, vengono talvolta proiettate diapositive
in tema col pezzo in esecuzione, ci� che rende ancora pi� ricco e originale lo
spettacolo del "Coro a tenores CULTURA POPOLARE di Neoneli".
I concerti
Le soluzioni di spettacolo di cui il coro di Neoneli dispone
sono sostanzialmente dipendenti dal numero di persone coinvolte. Si pu� dire
che lo spettacolo sia tanto pi� ricco quanti pi� musicisti sono coinvolti.
Coro di Neoneli in Concerto
A tenore
Il quartetto esegue canti a tenore con qualche brano monodico realizzato con
l'accompagnamento strumentale del triangolo (triangulu) e dello
scacciapensieri (trunfa). Si tratta di uno spettacolo in cui vengono
presentati tutti i ritmi della tradizione di canto a tenore tipica di Neoneli,
accanto agli altri brani riadattati dal gruppo. Con questa formazione minima il
gruppo effettua concerti da solo, ovvero partecipa a serate con altri artisti,
gruppi e tenores. Il concerto dura circa un'ora e tre quarti.
Cuns�nu
Il gruppo si avvale della collaborazione preziosa del polistrumentista Orlando
Mascia, eccezionale suonatore di Launeddas, ma nello stesso tempo abile
suonatore di Trunfa, Organetto diatonico (organitu), Solitu (zufolo pastorale),
Tamburo sardo (tumborro), Chitarra (chiterra).
In quintetto, la formazione ha la possibilit� di presentare alcuni brani
accompagnati dagli strumenti di Orlando, ma soprattutto di effettuarne altri che
in quattro non � possibile eseguire, ci� che arricchisce non poco la cifra
artistica del concerto.
La parola Cuns�nu in logudorese significa canto a tenore, ma anche
armonia. I nostri canti con le sole voci, quelli con l'accompagnamento dei tanti
strumenti musicali citati, che altro sono se non una somma armonica capace di
intercettare i gusti dei giovani come degli anziani?
Cuns�nu � un concerto estremamente vario in cui si alternano ritmi e melodie,
sonorit� e cadenze molto differenti. La produzione dura circa due ore.
A bogh'e ballu
Per chi conosce il sardo e il canto a tenore la definizione a bogh'e ballu
(letteralmente: a voce di danza) si riferisce ad un ritmo canoro
"ballabile", dove questo aggettivo fa pensare immediatamente alle
danze tradizionali, e cio� passu torrau, ballu tundu, passu 'e trese, ballu
tzopu, ecc.
Il concerto si arricchisce del contributo artistico, oltrech� di Orlando Mascia,
di un duo, i fratelli Cocco di Narbolia, esperti strumentisti e maestri del
suono "pizzicato" della chitarra.
Il coro, � ovvio, presenta sempre i brani classici del suo repertorio. Si parte
invariabilmente dal canto a tenore pi� puro, ma il concerto stavolta � ancora
pi� vario e ricco nel vero senso della parola. Con chitarre, mandole, benas,
launeddas, organetto, scacciapensieri e cos� via, siamo proprio in presenza di
un campionario praticamente completo nel vasto panorama degli strumenti musicali
maggiormente conosciuti e usati.
Volano via tre ore all'insegna dell'armonia allo stato puro, dove tuttavia
risultano esaltati e incorniciati a dovere i brani tipici del canto a tenore a
sa neunelesa.
Risulta evidente che con la variet� degli strumenti usati i pezzi forti di A
bogh'e ballu sono le danze, i balli sardi, capaci di suscitare l'entusiasmo
caloroso del pubblico.
�idos
La produzione �idos (breccia, ingresso) conferma una regola che si addice al
coro di Neoneli.
Incontrando il gruppo degli Istentales di Nuoro, il coro vuole intercettare il
pubblico giovanile che sorregge tale complesso, ma contemporaneamente proporre
ai suoi appassionati una variet� in cui il canto a tenore, lungi dall'essere
mortificato, viene proposto in una cornice pi� moderna.
Nello stesso tempo, tuttavia, la musica rock degli Istentales viene anch'essa
posizionata in un contenitore che, proprio perch� pieno di suoni antichi e
moderni, offre ad un pubblico molto variegato tre ore di sano divertimento.
Il nome �idos del resto significa esattamente, al singolare,
"breccia", "ingresso".
Breccia perch� sia noi che gli Istentales siamo intenzionati ad aprire una
breccia per percorrere assieme un pezzo di strada in cui si incontrano
esperienze molto diverse ma unite dallo stesso amore per la lingua e la cultura
della nostra isola.
Gli appassionati del canto tradizionale stiano tranquilli: i canti classici non
subiranno nessuna alterazione. La novit� di �idos � soprattutto nei brani
effettuati assieme, carichi di inusitata energia Per altro la presenza del
polistrumentista Orlando Mascia, che suona organetto e launeddas, zufolo e
scacciapensieri, garantisce del marchio rigorosamente etnico del progetto �idos.
L'ultima parte del concerto � dedicata alla contaminazione, ma di tipo molto
piacevole e travolgente. Le lauenddas duetteranno con il sax, lo
scacciapensieri con la batteria, l'organetto con la chitarra elettrica. Si
tratta di un set dove si cantano in modo del tutto tradizionale una serie di
danze popolari molto amate e conosciute, ma dove l'accompagnamento musicale �
un misto di tradizione e modernit�, a disposizione del pubblico pi� eterogeneo
che si possa immaginare.
NeonElio
Dal 1996 � entrata a far parte, si pu� dire stabilmente, delle proposte del
Coro di Neoneli la originale produzione denominata NeonElio, summa linguistica
Neoneli+Elio, basata per l'appunto sull'apporto del geniale cantante meneghino,
Elio delle Storie Tese, che ormai si sente un sardo acquisito e pu� essere
considerato una sorta di "quinto elemento" dei tenores di Neoneli.
Ai sette artisti di A bogh'e ballu si aggiunge proprio Elio, vestito col
costume di Neoneli, che interpreta oltre una dozzina di canzoni in ottimo sardo,
neonelese e logudorese. In questo modo il concerto cambia non poco, ma conserva
gelosamente la prerogativa del "partire sempre dal canto a tenore classico
e incontaminato". NeonElio comincia proprio cos�, con tre quarti d'ora di
musica sarda originale e senza alterazioni di sorta.
La seconda parte invece prevede una serie di brani effettuati assieme ad Elio,
con ritmi e sonorit� che, pur partendo dalla tradizione, concedono spazio a
contaminazioni e rivisitazioni piuttosto gradite al pubblico.
Per questa ragione NeonElio � sempre disponibile, come produzione: la
proporremo finch� il pubblico la richieder�. Ovviamente tutti gli anni anche
il progetto NeonElio si arricchisce di qualche nuovo brano, cos� da avere
costantemente la prerogativa della freschezza e dell'attualit�. Con questo
progetto siamo riusciti a "entrare" nelle passioni di tantissimi
adolescenti che adesso ci seguono e sanno tutto di noi: ragazzi e ragazze non
ancora nati quando prese avvio la nostra avventura. Al di l� del fatto
artistico di per s�, NeonElio ha rappresentato una novit� assoluta nel campo
dei cori sardi: � la prima volta che un gruppo di canto a tenore progetta un
concerto di quasi tre ore basato sulla partecipazione di tanti musicisti e per
di pi� imperniato sul contributo di un artista non sardo.
A disposizione dei curiosi di statistica ci sono le cifre che hanno accompagnato
il Progetto NeonElio durante gli anni 1996-98. Centinaia di articoli dedicati
alla produzione, migliaia di CD venduti in tutta Italia, decine di recensioni
radio-televisive, concerto da Guinness dei primati in miniera (10 agosto 1996)
ripreso da tutti i telegiornali e i giornali nazionali, e migliaia di persone ad
ogni concerto.
Altre produzioni
Avendo sempre nuovi obiettivi da raggiungere, altre idee da proporre al pubblico
dei suoi appassionati, il Coro di Neoneli lo si potr� incontrare mentre apre un
concerto di Francesco Guccini o di Elio e le Storie Tese, ovvero impegnato sul
palco assieme a Francesco Baccini o assieme a Mauro Pagani, mitico violinista
dell'altrettanto mitica Premiata Forneria Marconi, magari con Angelo Branduardi
o assieme ai leggendari irlandesi Chieftains, o forse con il cubano Pablo
Milan�s oppure assieme a cantanti tibetani o della repubblica di Tuva o ai
jazzisti norvegesi e altri ancora, senza escludere, ovviamente, ulteriori
produzioni originali interamente realizzate con artisti sardi.
In ogni caso, qualunque produzione ci abbia visto e ci veda protagonisti, nel
passato come nel futuro, il nostro intento pi� volte solennemente dichiarato �
sempre lo stesso: esaltare ed incorniciare il canto a tenore, lasciandolo
inalterato nella sua struggente ed atavica bellezza.
Ma, se niente e nessuno ci potr� far tradire la nostra passione originale,
niente e nessuno ci potr� impedire di essere artisti nel senso pi� pregnante
del termine, e cio� di creare "anche" canzoni con ritmi e timbri,
sonorit� e gusto decisamente rivolti verso il terzo millennio.
Un tale di nome Diego Carpitella, morto qualche anno fa, esimio studioso di
tradizioni popolari, ci disse: "Se le vostre tradizioni le presentate
sempre, se le avete studiate e inventariate e se siete capaci di creare cose
nuove avete il dovere di farlo. Cos� le tradizioni si conservano e guadagnano
nuovi appassionati...."
Noi le abbiamo studiate, recuperate, inventariate e registrate. Le cantiamo
sempre, qualunque sia la produzione della quale in quel momento siamo
protagonisti. Questo � quello che fanno tutti i tenores, giustamente. Noi
"in pi�" inventiamo delle cose nuove. Dov'� la stranezza, qual �
l'anomalia?
Essere artisti forse non vuol dire "creare"? Ecco, a noi � sempre
piaciuto creare, nei testi ed anche nelle musiche. I nostri testi li abbiamo
utilizzati dapprima cantando solo brani musicalmente ancorati alla tradizione
pi� antica, poi spaziando e andando oltre, inventando nuove canzoni da
affiancare a quelle del canto a tenore classico.
A noi piace cos�, cos� noi interpretiamo il nostro ruolo, ed anche alla gente
piace il coro dei tenores di Neoneli per queste ragioni, altrimenti non saremmo
in voga ininterrottamente dal 1976.
E su questa strada continueremo ad andare avanti.
I
COMPONENTI
Tonino
Cau
Nato
nel 1955. Fondatore e organizzatore del gruppo. Compone ancora gran parte dei
testi del repertorio. Coordinatore presso la scuola di Formazione Professionale
ANAP di Santa Giusta. Nel coro svolge la mansione del basso, su
basciu. Autore dei libri �VERSOS DE
CUNCORDIA, Storia e canzoni del Coro di Neoneli�, �ISTEDDOS,
Rimas e logos amenos�, �VITE
FUORI, Storie sconosciute di sardi lontani� (con Paolo Pillonca), e della
videocassetta �TERRA NOSTRA, Coro di
Neoneli: un contributo per l'ambiente�.
Nicola
Loi
Nato
nel 1958. Fa parte del gruppo dal 1977 e svolge la mansione del contralto, sa
contra. Come mestiere fa il muratore. Suona con eccezionale bravura lo
scacciapensieri, sa trunfa; � autore di qualche brano del repertorio del coro.
Ivo
Marras
Nato
nel 1954. Insegna Educazione Fisica. E' la mezzavoce, sa mesu boghe, del gruppo di
cui fa parte dal 1979. Anch'egli � un abile suonatore di trunfa
e di triangolo (triangulu), autore
di alcuni brani del repertorio del coro..
Peppeloisu
Piras
Nato
nel 1942. Fa il muratore. Dotato di una voce calda, intensa e indiscutibilmente
accattivante, "sarda" per eccellenza, e infatti � la voce solista, sa
boghe, ruolo determinante. Suona anche lo zufolo pastorale, su solitu.
Passa con disinvoltura dal classico canto a tenore a sa neunelesa a brani
eseguiti con Elio e altri artisti, dal canto monodico al controcanto. Qualche
brano del repertorio del coro � suo.
E
domani?
Un
CD:
Dopo
aver presentato in anteprima nazionale il progetto
BARONES a Sanremo, in occasione del Premio Tenco 1998, assieme ad Elio e le
Storie Tese, Francesco Guccini e Francesco Baccini, che ha suscitato per lo pi�
critiche entusiastiche, daremo alla luce il CD omonimo, attualmente in fase di
pre-produzione. Nell'incisione compariranno oltre ai gi� citati Francesco
Guccini, Elio e le Storie Tese e Francesco Baccini, il mitico rocker Luciano
Ligabue ed il menestrello Angelo Branduardi. Canteranno tutti in sardo assieme
al Coro di Neoneli, in un CD che gi� si preannuncia estremamente interessante e
originale.
Un
altro CD:
Incideremo
anche un CD antologico in cui racchiuderemo una sintesi delle decine e decine di
testi che abbiamo cantato dal 1976 ad oggi. Saranno soltanto brani scritti dai
componenti del coro di Neoneli.
Un
video antologico:
Dopo
i due video dedicati a tematiche ambientali prodotti nel 1994 e nel 1998, sar�
la volta di un video antologico in cui racchiudere la sintesi del nostro
repertorio e della nostra ricchissima esperienza artistica, dalla nascita ai
giorni nostri.
Non
mancheranno testimonianze sul Coro di Neoneli, espresse da personaggi che con
noi hanno collaborato negli anni a diversi livelli, da Peppino Marotto a Elio,
da Franecsco Guccini ad Angelo Branduardi.
Un
altro libro:
Un
altro libro, Balent�as, dedicato ai falsi miti alimentati da comportamenti
disdicevoli e dannosi per la natura, potrebbe vedere presto la luce. Vi si
focalizzeranno aspetti degenerativi che portano a deformi atteggiamenti in cui
ne fa le spese l'ambiente. Dalle
convinzioni errate circa l�uso del fuoco, dalle vendette su persone perpetrate
colpendo la natura (bruciando i pascoli dell'antagonista, recidendo le piante
dell'avversario, sgarrettando le bestie del nemico, ...), dalla caccia e pesca
di frodo, dal vezzo di disseminare di immondizie e carcasse (di macchine e
motorini, di elettrodomestici, di ogni cosa) dappertutto. Racconti e poesie.
Viaggi
e tourn�es:
Sono
previste alcune tourn�es che dovrebbero consentirci di effettuare spettacoli a
Cuba, in Canada, in Australia, in Islanda, in Norvegia, in Finlandia, in
Irlanda, in Svezia, in Austria, in America Latina, nel resto della
Penisola.
Ma
non basta: sono in arrivo altre iniziative e collaborazioni, viaggi e
pubblicazioni che metteremo su sempre per esaltare la magica bellezza delle
tradizioni di un'isola d'incanto che
non ha da vendere esclusivamente mare e sole.
La Sardegna � realmente un
continente da scoprire e visitare, sentire e ammirare con assoluto rispetto,
un pulsare di meraviglie, proprietaria di una natura ancora in larga parte
incontaminata, di espressioni storiche uniche al mondo, di un patrimonio
popolare fatto di suoni, colori, danze, costumi eccezionali invidiati ovunque.
Se il canto a tenore � fra le
espressioni della cultura popolare pi� fulgide e singolari, noi faremo di tutto
perch� nulla vada perduto nell�oblio.
Anzi, ci adopereremo affinch� anch'esso (il canto
a tenore) possa costituire sempre di pi� motivo e argomento di studio,
analisi e interesse di un crescente numero di persone che hanno a cuore le sorti
delle cose migliori che la
nostra isola di sogno pu� ancora meravigliosamente offrire ai suoi figli e ai
suoi visitatori.
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