Dal IX secolo i Fenici estesero i loro commerci nel Mediterraneo occidentale, soprattutto lungo le coste della penisola iberica, di cui sfruttavano le miniere dargento e di piombo. Dato che facevano un viaggio piuttosto lungo, avevano bisogno di fare scalo lungo la rotta per rifornirsi di viveri e dacqua, per trovare rifugio dalle tempeste, per riparare eventuali guasti alle navi. Perci� stabilirono colonie in luoghi di facile approdo, riparati dai venti, sulle coste del Nord Africa, della Penisola Iberica, della Sicilia e della Sardegna. La pi� importante tra le colonie fenicie nel Mediterraneo occidentale fu Cartagine, nellodierno golfo di Tunisi, ma ve ne furono molte altre: Ibiza, nellarcipelago delle Baleari, Cartagena sulla costa mediterranea della Spagna, Cadice e Tangeri, alluscita dello stretto di Gibilterra. NellVIII secolo a.C., essi fondarono colonie in Sardegna: Karalis, Nora, Bithia (presso Capo Spartivento), Sulcis (sullisola di SantAntioco), Tharros e Bosa.
Fondate come porti in cui fare scalo, le colonie sarde divennero sede di commercio con le popolazioni locali, con le quali i Fenici ebbero sempre rapporti pacifici ed amichevoli. Infatti i Sardi vivevano lontani dalle coste e praticavano lagricoltura e lallevamento; perci� non avevano motivo di entrare in conflitto con i Fenici, ai quali interessavano soltanto i porti per il commercio marittimo. Le colonie del sud e dellovest divennero presto floride citt�-stato con un attivo commercio. Si suppone che i Fenici in Sardegna sfruttassero il sale, che utilizzavano per la conservazione del pesce, che praticassero la pesca del corallo, dei tonni e delle sardine. Ricerca svolta dalla
|
Isola
Sarda � 1997-2006 - Associazione Culturale Ciberterra - Responsabile: Giorgio Plazzotta |