Nella parte costiera la fauna pi� rilevante � certamente rappresentata dalle numerosissime specie ittiche, di crostacei e molluschi che trovano habitat ideale nelle zone rocciose sommerse e nei banchi di posidonia [Posidonia oceanica (L.) Delile]. Tra le specie pi� rare di questa fantastica fauna pelagica, merita dessere ricordata la tartaruga marina (Caretta caretta L.) presente lungo tutta la costa anche se non come nidificante. Nella zona che dal Capo Spartivento si spinge sino al Capo Teulada � possibile osservare anche con relativa facilit� i delfini (Delphinus delphis L.) e talvota il tursiope (Tursiops truncatus Mont.). Risulta invece estinta la foca monaca (Monachus monachus Herm.) che, sino a circa quaranta anni fa visitava non di rado le falesie e le grotte calcaree del Capo Teulada. A testimonianza di questa antica presenza rimane il nome di una delle tante grotte, detta dai pescatori del luogo del bue marino.
Nelle zone lagunari di Teulada, Piscinn�, Chia e Pula, merita sicuramente dessere ricordata linteressantissima avifauna acquatica, tra le numerose specie svernanti e/o stanziali ricordiamo il fenicottero (Phoenicopterus ruber Pall.), il cavaliere dItalia (Himantopus himantopus L.), lairone bianco (Egretta alba L.), lairone cenerino (Ardea cinerea L.), la garzetta (Egretta garzetta L.), lavoccetta (Recurvirostra avosetta L.), il pollo sultano (Porphyrio porphyrio L.) e tra i rapaci il falco di palude (Circus aeruginosus L.) e il rarissimo falco pescatore (Pandion haliaaetus L.) che si pu� osservare con buona dose di fortuna lungo le coste di Teulada insieme al gabbiano corso (Larus audouinii Payr.).
Spostandosi verso linterno nelle zone coltivate e collinari � facile incontrare il riccio (Erinaceus europaeus L. ssp. Italicus Barr.-Ham.), la lepre sarda (Lepus capensis L.) o il coniglio selvatico (Oryctogalus cuniculus L. ssp. nuxleyi Hoeckel) e non di rado la volpe (Vulpes vulpes L. ssp. ichnusae Miller) o la donnola (Mustela nivalis ssp. boccamela Bechstein), temuti predatori ben conosciuti dagli allevatori. Tra i rettili ricordiamo il biacco maggiore (Coluber viridiflavus Lac.), la natrice del Cetti (Natrix natrix L. ssp. cettii Gen�), la lucertola campestre (Podarcis sicula Raf. Ssp. cetti Cara), la lucertola sarda (Podarcis tiliguerta Gm.) e la testuggine di Hermann (Testudo hermanni Gml. ssp. robertmertensi Wermuth). Le zone montane sono invece il regno del cervo sardo (Cervus elaphus L. ssp. corsicanus Erx.) e del cinghiale (Sus scrofa L. ssp. meridionalis F.M.) oltre che di animali pi� difficili da scorgere per le abitudini tendenzialmente notturne quali il gatto selvatico (Felis lybica Latast.), la martora (Martes martes L. ssp. latinorum Barr.-Ham.) o il quercino (Eliomys quercinus L.). Gli uccelli pi� frequenti sono la sgargiante e rumorosa ghiandaia (Garrulus glandarius L.) e il tordo (Turdus philomelos Brehm.), ghiotto dei frutti del corbezzolo e dei galbuli del ginepro rosso, ricordiamo anche la pernice sarda (Alectoris barbara Bonn.) e il colombaccio (Columba palumbus L.). Tra i rapaci lastore (Accipiter gentilis L.) e lo sparviero (Accipiter nisus L.) sono i veri dominatori dei boschi, mentre lindiscussa regina delle cime pi� elevate � sicuramente laquila reale (Aquila chrysaetos L.). Ricordiamo anche la poiana (Buteo buteo L. ssp. arrigonii Picchi), il falco pellegrino (Falco peregrinus Tunst. ssp. brookei Sharpe) ed il gheppio (Falco tinnunculus L.), abili predatori comuni anche nelle zone collinari e meno boscose. Lungo i torrenti � infine possibile incontrare la testuggine dacqua (Emys orbicularis L.), il discoglosso sardo (Discoglossus sardus Tsch.) e solo in alcuni tratti del Rio de Monti Nieddu la ormai rarissima trota sarda (Salmo trutta macrostigma Dum.). |
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