Litinerario archeologico che proponiamo tiene conto soltanto
degli edifici pi� importanti, sui quali si dispone di notizie pi� sicure.
1 - Terme di Levante |
4 - Quartiere punico |
7 - Macellum |
10 - Casa dell'atrio tetrastilo |
2 - Foro |
5 - Terme centrali |
8 - Piccole terme |
11 - Tempio di Esculapio |
3 - Teatro |
6 - Ninfeo |
9 - Terme a mare |
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Iniziamo il nostro percorso dai resti archeologici situati accanto
allingresso agli scavi. Il primo edificio prende il nome di terme
di levante, poich� � situato sullinsenatura pi� orientale. Queste terme
risalgono al IV secolo d.C. Sono distrutte quasi per intero, quasi tutta la muratura �
rasa al suolo, mentre fondazioni e pavimenti sono conservati meglio. Come tutte le terme
romane, esse sono fornite di un atrium, stanza di ingresso alle terme e di
un apodyterium, spogliatoio. Dallatrium si accedeva
allapodyterium, dove si lasciavano i vestiti, poi si tornava nellatrium, dal
quale si accedeva agli ambienti termali veri e propri. Uno di essi era chiamato frigidarium:
si tratta di una stanza con vasche di acqua fredda. Un secondo ambiente termale � il calidarium,
una stanza saturata di vapori caldi. Una fornace adiacente alle terme riscaldava
dellacqua che veniva immessa nellintercapedine tra i due pavimenti di cui era
munito il calidarium. Il secondo pavimento si reggeva sopra il primo su pilastrini
chiamati suspensurae. Il vapore cos� prodotto veniva convogliato
allinterno del calidarium. Il calidarium era solitamente munito di piccole vasche
dacqua fredda situate in nicchie sulle pareti e destinate a rinfrescare le persone
dopo il bagno di vapori caldi. Le terme avevano spesso anche un tepidarium,
un ambiente di temperatura intermedia tra frigidarium e calidarium.
Proseguendo lungo la stessa strada, si arriva al foro romano, la piazza principale
della citt�: in esso venivano praticati gli scambi commerciali e la gente si incontrava
per discutere. Alcuni studiosi ritengono che il foro romano sia stato costruito sopra la
piazza del mercato cartaginese. Al foro romano si accedeva tramite un porticato, formato
da colonne con basamenti e capitelli. Alcune arcate principali costituivano gli ingressi
al foro. Del foro di Nora rimangono soltanto la pavimentazione lastricata e qualche
frammento di mosaico risalente al II-III secolo d. C. Del porticato rimangono alcuni
blocchi di pietra, forse appartenenti ad abitazioni situate sulla piazza oppure agli
ingressi. Uno soltanto degli ingressi al foro � parzialmente conservato.
Ad ovest del foro romano sorge una collinetta sulla quale fu
costruito un tempio, con un atrio formato da sei colonne.
Dopo il primo ambiente in cui si riunivano i fedeli, nella parte interna era situata una cella,
stanza cui avevano accesso solo i sacerdoti e che era destinata alla conservazione di
oggetti sacri. Questo tempio risale ad un periodo tra la fine del II e linizio del
III secolo d.C. Di esso rimangono solamente una colonna (che per� non risale
allepoca romana, ma � stata ricostruita in epoca successiva), la pavimentazione, la
base della muratura ed il fondo della cella.
Oltre il tempio si trova il teatro romano.
Esso � composto di tre parti distinte: la cavea, cio� la zona delle
gradinate, lorchestra, cio� larea centrale situata
immediatamente ai piedi delle gradinate, la scena, cio� il palco su cui si svolgeva la
rappresentazione. Si entrava nel teatro attraverso due ingressi laterali, ma si poteva
arrivare alle gradinate anche mediante scale esterne. Due reperti contribuiscono a
precisare la data di costruzione di questo teatro: il primo � una moneta con l'effigie
dellimperatore Adriano, coniata nel II secolo d.C., ritrovata nella muratura
delledificio, il secondo � una delle giare poste sotto la scena, su cui � ancora
leggibile il marchio del fabbricante, un liberto dellimperatore Diocleziano, che
visse anchegli nel II secolo d.C. Sulla funzione delle quattro giare situate sotto
la scena sono state fatte diverse ipotesi: secondo alcuni archeologi servivano ad
amplificare la voce degli attori, ma secondo studi pi� recenti sarebbero state sistemate
nel teatro in epoca assai tarda, durante la decadenza della citt�, quando ormai il teatro
stesso veniva usato per immagazzinare viveri. Infatti allinterno di una delle giare
era contenuto del grano.
Teatro romano di Nora
Sul retro del teatro si trova unofficina
fusoria, cio� una fornace utilizzata per fondere il vetro o i metalli. I
ricercatori hanno ipotizzato che fosse stata costruita dai Cartaginesi, ma gli studi pi�
recenti hanno rivelato che questa fonderia risale allepoca romana.
Su una piccola altura dalla quale si vede tutta la citt�, ad una
certa distanza dallabitato, � situato il tempio di Tanit.
La dea fenicio-punica Tanit � una delle varie manifestazioni del dio Baal e veniva
rappresentata con un triangolo sormontato da una sfera. Poich� presso il tempio � stata
ritrovata una piccola piramide in pietra, si � ipotizzato chessa facesse parte
delleffigie della dea e che pertanto il tempio fosse dedicato a lei. Il tempio di
Tanit � costruito in pietra ed � appoggiato ad una parete rocciosa.
I blocchi con cui � edificato sono probabilmente sottratti ad un
nuraghe che era situato nelle vicinanze. Ritornando sulla strada principale e poi girando
a destra si raggiunge una strada fornita di chiusini e di sistema fognario (Cloaca).Sono ben conservati alcuni lucernari che forniscono sbocco
allaria aperta alla cloaca.
La strada con la cloaca conduce ad un quartiere popolare, che
alcuni studiosi hanno chiamato Kasbah, formato da abitazioni
di piccole dimensioni, fornite di cisterna per la raccolta dellacqua piovana.
Allinizio si pensava che si trattasse di un quartiere punico, ma oggi gli studiosi
ritengono che le abitazioni siano romane e che siano state costruite utilizzando materiali
derivati da precedenti edifici punici.
A sud della Kasbah si trovano le terme
centrali di cui ci rimangono pochi resti: le fondazioni ed alcuni pavimenti a
mosaico, che risalgono al III secolo d.C. Anche le terme centrali erano attrezzate con un
frigidarium, un calidarium ed un tepidarium. Inoltre ledificio � circondato da un peristilium,
un porticato a colonne di cui fa parte il ninfeo, un giardino dedicato alle
ninfe. Del peristilium rimangono i basamenti delle colonne e la pavimentazione a mosaico
del ninfeo.
Vicino alla Kasbah si trova un edificio di grandi dimensioni, ma
di uso incerto. Alcuni studiosi ritengono che si tratti di un hospitium,
cio� di un albergo, ma � pi� probabile che fosse un mercato coperto adibito anche a macello. E circondato da un porticato a colonne e presenta
tre ambienti piuttosto ben conservati, tra cui un lungo corridoio da cui si accedeva a
tutte le stanze e che percorre ledificio per tutta la sua lunghezza.
Sul retro di questa costruzione sono situate le piccole terme, in cattivo stato di conservazione.
Procedendo lungo la strada adiacente alle piccole terme si
raggiunge la spiaggia occidentale, occupata dalle imponenti rovine delle terme a mare. Due lati di questo grande complesso di edifici sono
circondati da un porticato, mentre il lato ovest � eroso dal mare.
Si accedeva alledificio tramite una scalinata che conduce
allatrium, la cui volta � crollata; dallatrium si raggiunge
lapodyterium, che ha un pavimento decorato a mosaico. Di l�, passando
di nuovo attraverso latrium, si raggiungeva il frigidarium con due
vasche dacqua fredda. Lacqua giungeva alle vasche da depositi sopraelevati
collegati ad esse tramite canali ricavati nell'intercapedine tra i doppi muri.
Sul lato occidentale si trovavano gli ambienti riscaldati, che si
servivano di forni situati nel corridoio. Si tratta di tre vani piuttosto ben conservati:
il primo � un tepidarium, infatti comunica con il frigidarium, segue un
calidarium con due forni adiacenti, dei quali soltanto uno � ben conservato.
Una gradinata conduceva ai vasconi per la raccolta dellacqua
sistemati sul tetto. Lultimo vano appartenente a queste terme � una latrina con
soglia rialzata, collegata al sistema fognario. Le terme a mare risalgono al II secolo d.
C. Oltre agli ambienti termali veri e propri vi sono altre stanze, usate probabilmente
come luoghi dove incontrarsi a conversare: infatti i Romani si recavano alle terme non
solo per rinfrescarsi o per rilassarsi, ma anche per socializzare.
A fianco alle terme � situato un pozzo
nuragico, che costituisce la principale testimonianza delle presenza di popolazioni
nuragiche sul sito di Nora prima della colonizzazione fenicia.
Procedendo verso la punta de Su Coloru si incontrano due grandi
edifici: si tratta di abitazioni signorili, leggermente staccate dal resto
dellabitato.
La prima e la meglio conservata � la casa
dellatrio tetrastilo (tetrastilo = con quattro colonne). E
chiamata cos� perch� latrio, ben conservato, presenta i basamenti di quattro
colonne. Le colonne furono riedificate durante gli scavi, ma non furono innalzate nello
stesso luogo in cui sorgevano originariamente. A sinistra dellingresso c� un cubiculum,
cio� una camera da letto: essa � divisa in due parti, la pi� piccola delle quali �
lalcova, la zona destinata a contenere il letto. Il corridoio su cui
si affacciano le stanze termina con una piccola gradinata che probabilmente conduceva al
piano superiore. Di fronte allingresso c� un secondo corridoio che permette
di raggiungere altre stanze con pavimenti a mosaico. I mosaici consentono di datare la
casa tra la fine del II secolo e la prima met� del III secolo d.C. A nord della casa
dellatrio tetrastilo si trovano i resti di unaltra abitazione signorile in
cattivo stato di conservazione. Da questi edifici si prosegue lungo la via Sacra, che
conduce alla zona dei templi, situati sul promontorio.
Mosaico nella casa dell'atrio tetrastilo
Il pi� importante tra essi ed il meglio conservato � il tempio di Esculapio. Esculapio o Eshum era dio della medicina. Si
accedeva al tempio tramite una gradinata, ormai completamente distrutta, che conduceva ad
un cortile con pavimenti a mosaico; sul lato ovest ci sono i resti di quattro stanzette di
uso incerto; forse erano usate per alloggiare i pellegrini che si recavano al tempio:
infatti era considerato opportuno per gli ammalati trascorrere la notte nelledificio
sacro in modo che il dio potesse rivelare loro la cura adatta tramite il sogno.
Dalla corte si raggiunge lo spazio davanti al tempio, circondato
da muri. Questa grande stanza in cui si radunavano i fedeli del dio d� accesso ad una cella,
ambiente riservato ai sacerdoti, dove si conservavano oggetti sacri. La cella � divisa in
due parti da un tramezzo. Nel tempio sono state ritrovate quattro statuette di epoca
repubblicana (II secolo a.C.). Due di esse raffigurano devoti che portano offerte al dio,
una raffigura un uomo sdraiato che dorme, la quarta rappresenta un ammalato avvolto nelle
spire di un serpente, simbolo del dio. Le statuette sono oggi conservate al Museo
archeologico di Cagliari.
Ricerca svolta dalla
Classe 2�C - Scuola media "B. Croce" di Pula - Anno scolastico 1997/98
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